Esercizi in casa, corsa al parco, una semplice camminata veloce. L’attività fisica porta innumerevoli benefici sia al corpo che alla mente ed è il primo pilastro del benessere, insieme a una corretta alimentazione. In questo articolo il personal trainer Fabio Palombella ci parla di un’altra sfera fondamentale: la prevenzione. Vediamo insieme che ruolo svolge l’attività fisica quando si parla di prevenire determinate patologie.
- L’abitudine all’attività fisica
Quando parliamo di attività fisica è utile considerare tutto ciò che ruota attorno al semplice esercizio. I benefici fisici, ma anche a livello personale ed emotivo, il modo in cui affrontiamo le giornate grazie all’energia derivata da un allenamento, la libertà di poter svolgere più facilmente i semplici gesti quotidiani.
Quando l’attività fisica diventa un’abitudine il nostro corpo si risveglia. La massa muscolare si mantiene vitale e ossigenata, prepariamo il corpo a reagire, a muoversi con maggior supporto, a gestire meglio gli sforzi, che si tratti anche semplicemente di salire le scale o portare le buste della spesa. E sappiamo che un corpo in forma influisce anche sullo stato emotivo.
Svolgere attività fisica è una forma di cura verso sé stessi. Accanto a questo, oltre a correggere, rinforzare e definire, l’attività fisica gioca un ruolo importantissimo anche nella prevenzione di determinate patologie.
Mi riferisco in particolar modo alle patologie di tipo cardiovascolare, quelle a carico della struttura muscolo-scheletrica e le patologie metaboliche e del sistema endocrino.
- Prevenire le patologie cardiovascolari
Innanzitutto, quando parliamo di attività fisica legata al benessere del cuore, non ci riferiamo necessariamente a un’attività agonistica. Anche una camminata veloce ogni giorno può già fare la differenza e apportare benefici all’apparato cardiovascolare.
L’attività fisica influisce sulla salute del cuore in modi diversi. Un cuore allenato ha una migliore frequenza cardiaca, quindi la circolazione del sangue aumenta. Tutto ciò significa ottimizzare l’efficienza generale dell’organismo e favorire l’espulsione delle tossine.
Durante l’attività fisica la pressione sanguigna sale, per poi ovviamente regolarizzarsi una volta finito l’esercizio. Questa “ginnastica” del cuore è fondamentale perché permette una rigenerazione dei muscoli e di tutti i tessuti. Riduce inoltre il rischio di ipertensione arteriosa.
Questo discorso ovviamente non è totalizzante, dipende dall’attività fisica svolta. Ad esempio, se ti stai allenando con dei pesi, ci sarà un’alternanza tra abbassamento e aumento della pressione, mentre se svolgi attività fisica specificatamente cardiovascolare (corsa, bicicletta, una camminata veloce) la pressione tende a stabilizzarsi. In ogni caso, è importantissimo rivolgersi a un professionista, perché ogni corpo reagisce in maniera diversa a tutto ciò, in base anche a eventuali patologie presenti.
Infine, l’attività fisica è legata all’abbassamento del così detto “colesterolo cattivo”, che sappiamo essere responsabile di gran parte dei disturbi cardiovascolari, e a un aumento del “colesterolo buono”.
È sempre importante precisare che non bisogna mai sottoporre i muscoli a un’attività eccessiva. Ovviamente questo vale anche per il muscolo cardiaco. Bisogna sempre ascoltare il corpo e assecondarlo.
- Prevenire le patologie muscolo-scheletriche
Per quanto riguarda questo tipo di patologie mi soffermerei principalmente sull’attività fisica in età avanzata. Semplicemente perché le persone anziane, con il progredire dell’età, perdono quelle che sono le capacità di forza, la mobilità degli arti, l’equilibrio.
In questo caso l’attività fisica è fondamentale per prevenire situazioni particolarmente problematiche, si può giocare d’anticipo e aiutare il corpo a recuperare o migliorare una specifica mobilità.
Quando si raggiunge una certa età anche i movimenti più semplici e quelli quotidiani risultano macchinosi. In generale, le persone anziane hanno una capacità di reazione molto più limitata e rispondono agli stimoli con una certa lentezza. Inciampano più facilmente, l’apparato scheletrico è molto più fragile.
Per gli anziani essere attivi significa prevenire cadute e fratture.
Qui si può intervenire in maniera molto semplice e davvero poco invasiva. Ad esempio, aiutarli a salire una scalinata con gradini più alti di quelli standard, o farli sedere per terra e farli rialzare in autonomia. Sollevare piccoli pesi o semplicemente portare le braccia dietro la testa. Si tratta di gesti che non fanno più: il punto è restituire una certa abitudine, far compiere al corpo movimenti dimenticati, e soprattutto agevolare l’autonomia, aumentare la libertà personale.
Questo può incidere sulla loro forza di volontà, risollevare il buonumore e garantire indipendenza nei limiti del possibile.
Inoltre, l’incremento della massa muscolare, della forza e della flessibilità, è fondamentale nella prevenzione dell’osteoporosi, ad esempio, e favorisce in generale un ottimo supporto relativamente all’equilibrio e alla prontezza dei riflessi.
- Prevenire le patologie metaboliche e del sistema endocrino
Sappiamo bene che l’attività fisica aiuta a secernere ormoni di tutti i tipi che hanno benefici sia sull’umore (endorfine e serotonine) ma anche a livello corporeo (adrenalina, dopamina e noradrenalina).
Tutto ciò contribuisce a un effetto di ricarica, dopo l’attività fisica siamo molto più propensi ad affrontare la giornata con maggiore energia e con un atteggiamento positivo.
Se l’attività è giusta, controllata e guidata, allora si avrà un’attivazione ormonale bilanciata. Al contrario, se stressiamo troppo il corpo ci sarà anche una tensione psicologica con una produzione elevata di cortisolo, “l’ormone dello stress”.
A livello preventivo, basti pensare che l’attività fisica aumenta la sensibilità insulinica, correggendo quindi una delle cause del diabete. Infatti, il movimento, lo “sforzo” contribuisce ad abbassare la glicemia facendo consumare glucosio nei muscoli.
Quindi, in generale, quando svolgiamo attività fisica, all’interno del nostro corpo ci sono risposte fisiologiche nell’apparato muscolo-scheletrico, nel sistema cardiovascolare, respiratorio, endocrino, nel metabolismo e nel sistema immunitario. Basta davvero poco, anche una semplice mezz’ora al giorno. Il movimento resta la più grande arma a nostro vantaggio per permettere al nostro benessere di rinforzarsi, proteggersi e migliorare lo stato di salute generale.
mi presento...
Mi chiamo Fabio Palombella e sono Personal Trainer e Osteopata. Nasco come judoka fino dai primi anni di età. Ho provato un po' tutti gli sport più comuni e ho continuato la mia vita sportiva come atleta di judo. Innamorato di questo mondo decido di iscrivermi dopo il liceo scientifico alla laurea di Scienze Motorie a Torino per poi concludere la laurea specialistica in Management dello sport nel 2011. Dopo aver vinto una borsa di studio ho conseguito un Master di primo livello presso la S.A.A. di Torino e contemporaneamente ho iniziato gli studi come Osteopata terminati 6 anni dopo. Ho lavorato durante il mio periodo di formazione in tutte le palestre di Torino. Mi sono specializzato nell'ambito della rieducazione al movimento e parallelamente come Osteopata e come insegnante di attività di gruppo. Ogni giorno la passione per il mio lavoro è sempre più forte. Ad oggi il mio motto è: "Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere" J. Rohn.