Il chicco d’avena. Una piccola parte dell’alimentazione dell’uomo fin dall’antichità. Una concentrazione di sostanze benefiche utili per il nostro organismo. C’è un intero mondo dietro un alimento così umile. Lo indaghiamo insieme alla biologa nutrizionista Lilia Garnero.
- L’avena dalla notte dei tempi
Avena sativa. Già il nome latino di questa pianta ne indica la coltivazione (sativus in latino significa “che può essere seminato”) e la sua presenza nell’alimentazione umana dalla notte dei tempi.
Cereale molto utilizzato sulle tavole in passato, progressivamente è stata quasi del tutto abbandonata, rimanendo spesso solo come biada per animali da fattoria ed in poche ricette tradizionali (il porridge sopra tutte). È stata ormai riportata agli onori delle cronache negli ultimi anni, con i vari studi scientifici che ne hanno mostrato innumerevoli benefici per la salute.
Addirittura, alcuni suoi componenti possono vantare frasi dedicate da parte dell’FDA americano e dell’EFSA europea (Autorità per la sicurezza alimentare): se girando al supermercato fai attenzione alle etichette di alcuni alimenti che la contengono, potresti leggere “i betaglucani di avena contribuiscono al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue”.
- L’avena e le sue proprietà
L’avena è infatti un cereale ricco di fibreinsolubili e solubili, tra le quali proprio i betaglucani, di avenantramidi (composti fenolici particolari presenti in pochi organismi in natura, con proprietà antiinfiammatorie e protettive per il cuore), vitamine (del gruppo B soprattutto), minerali (fosforo, zinco, magnesio) e di altre molecole interessanti, con sempre più ricerche che ne indicano i benefici in caso di malattie cardiovascolari, diabete, problematiche intestinali, tumori e della loro prevenzione.
Come abbiamo visto più volte, le fibre sono fondamentali in una dieta sana: almeno 25-30g al giorno sono le quantità raccomandate e puoi mettere insieme queste quantità sfruttando gli alimenti di origine vegetale.
Frutta, verdure di tutti i tipi, legumi e cereali integrali non dovrebbero mai mancare nel tuo menù giornaliero e comprendere tra i cereali anche fonti di avena, sia come chicchi, sia come fibre aggiunte, può rivelarsi una scelta vincente per il tuo benessere.
- Celiachia e avena. Come muoversi?
E in caso di celiachia? L’avena ha una composizione proteica che quasi sempre viene ben tollerata, tanto da comparire tra i cereali permessi anche dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC), con alcune accortezze. Sono ancora in corso a livello mondiale studi per raccogliere quanti più dati possibile sulla sua sicurezza e di norma per chi ha una diagnosi di celiachia si consiglia il suo consumo solo dopo una dieta iniziale priva di glutine di almeno 6 mesi e remissione dei sintomi.
Meglio ancora se il prodotto che la contiene ha l’indicazione in etichetta “senza glutine”, per essere sicuri che nella lavorazione e trasporto di chicchi di avena non ci siano state contaminazioni con altri cereali.
In ogni caso se sei celiaco verifica sempre con il medico che ti segue.
Un po’ di ricette…
Ora che conosci un po’ di più questo chicco dorato, puoi sbizzarrirti: preparare gustosi avenotti per sostituire qualche volta pasta o riso, aggiungere l’avena o anche solo la sua crusca in zuppe ed insalate sfiziose, utilizzare fiocchi d’avena a colazione o dedicarti alla preparazione di un porridge tradizionale scozzese per affrontare le giornate invernali. Puoi scegliere prodotti da forno che abbiano anche l’avena tra gli ingredienti principali, o integrare la tua alimentazione con fibre d’avena purificate per una maggiore concentrazione delle sostanze benefiche. In ogni caso starai facendo un gesto gentile per la tua salute.
mi presento...
Mi chiamo Lilia Garnero e sono una Biologa nutrizionista. Ho una formazione Biomolecolare con successivo Master in Nutrizione e Dietetica Applicata ed esperienza di oltre diciotto anni in fitoterapia, integrazione nutraceutica e legislazione alimentare. Ho seguito corsi per nutrizionisti Kousmine, e negli anni mi sono specializzata in particolare in aiuto al benessere intestinale ed al Microbiota. Inoltre sono operatrice shiatsu professionale diplomata ed ora sto seguendo un percorso professionale in Biodinamica Craniosacrale. Ed ancora, pratico da anni meditazione nella tradizione di Thich Nhat Hanh, e cerco di portare la pratica della consapevolezza come strumento ulteriore in NuSh. Un continuo lavoro su di me e sulle mie conoscenze, fino ad essere ideatrice del Metodo NuSh® che integra un percorso scientifico nutrizionale in un ambito di riequilibrio energetico.
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