La calcolosi urinaria, detta anche litiasi o calcoli renali è un disturbo comune delle vie urinarie. Colpisce quasi il 25% delle popolazione, con netta prevalenza degli uomini e ha un’incidenza dai 30 ai 50 anni d’età. È possibile ridurre il rischio di esserne colpiti? Il dottore Tommaso Camerota ci spiega che i fattori di rischio esistono e quindi si può intervenire sulla prevenzione e sulla riduzione delle probabilità di incorrere nei calcoli renali.
Cosa sono i calcoli renali?
I calcoli della via urinaria sono delle formazioni calcaree fatte di materiali differenti che si depositano lungo la via urinaria, quindi nel sistema di eliminazione della pipì dal rene, il bacinetto renale, l’uretere che è il tubicino che collega il rene alla vescica, fino in vescica.
In sostanza i calcoli non sono altro che dei sassi che possono essere costituiti di materiali differenti e in base alla loro composizione possono avere una velocità di crescita e di sviluppo che può variare nel tempo.
Sintomi della calcolosi urinaria e colica renale
A seconda della localizzazione del calcolo il paziente potrà avere una assenza totale di sintomi oppure una sintomatologia anche molto rilevante.
I calcoli possono infatti determinare dolore per differenti motivi: perché occupano uno spazio che abitualmente è libero ed è solamente occupato da un liquido che è l’urina, e quindi danno una pesantezza che è una forma di dolore ma non così rilevante. In questo caso dei blandi antinfiammatori sono sufficienti a lenire il sintomo.
In altri casi i calcoli possono determinare un dolore violento che è legato al loro movimento: essendo un sasso che ha non una forma perfettamente sferica ma possiede delle spigolature, può grattare all’interno la struttura urinaria, quindi l’uretere, e determinare un dolore sia legato al passaggio, sia legato al fatto che magari l’uretere in un punto è un pochino più stretto e quindi il calcolo fa un po’ da tappo.
La colica renale è un dolore molto violento, per cui sono necessari analgesici magari intramuscolo o endovenosi come somministrazione, oppure antinfiammatori, farmaci anche per la nausea o il vomito che possono conseguire a un dolore molto violento. Eventualmente è consigliata pure una terapia antibiotica associata in caso di febbre.
Parliamo infatti di una patologia molto frequente: nell’arco della vita, un soggetto su quattro ha il rischio di sviluppare una colica renale.
Quali sono i fattori di rischio della calcolosi urinaria?
Una delle principali condizioni che può portare alla calcolosi urinaria è sicuramente la presenza di uno stato malformativo della via urinaria. Immaginiamo un fiume: se c’è un’insenatura o un’ansa, in quel punto l’acqua tende a ristagnare. Lo stesso avviene nella via urinaria: se c’è un punto in cui può depositarsi del calcare, è più facile che possa costituirsi una formazione litiasica.
LE ABITUDINI ALIMENTARI
Se sulla malformazione l’opera di prevenzione, evidentemente, non può avere efficacia, si può invece agire con profitto nei confronti di altri fattori di rischio. Un altro motivo di predisposizione alla calcolosi urinaria può essere il fumo di sigaretta, che di solito viene sottostimato. E poi naturalmente le abitudini alimentari scorrette. Su queste, però, è bene fare subito una precisazione: è facile l’associazione con l’assunzione e il consumo di formaggi, ma non è in realtà corretto. Non c’è una correlazione così immediata.
LA DIETA MEDITERRANEA
Più vero invece che il fattore di rischio aumenti con alimenti che non sono tipici della dieta mediterranea. Per esempio le carni molto abbrustolite o il consumo eccessivo di bevande zuccherate possono facilitare il passaggio di un eccesso di sali nelle vie urinarie. Ovviamente se c’è un eccesso di soluto rispetto al solvente è più facile che possa precipitare. Un’immagine che rende bene l’idea è la bustina di zucchero: se voi mettete una bustina di zucchero in un bicchiere, i granelli li vedete tutti; se la stessa bustina di zucchero la mettete in una bottiglia d’acqua, non li vedete più.
Di certo prendersi cura della propria alimentazione è fondamentale in fase di prevenzione che in fase di post operazione da calcoli.