È un periodo delicato, in cui ci viene chiesto di avere forza, stringere i pugni, riporre fiducia, prenderci cura di noi stessi e degli altri. È il tempo del Coronavirus, questa enorme ombra che sta oscurando l’Italia e che aspettiamo vada via presto, per ritornare a prendere in mano le nostre vite di sempre.
Che cosa c’è da sapere sul Covid-19? Qui ti spieghiamo tutto, così da vederci un po’ più chiaro attraverso quest’ombra che ha immobilizzato ogni singola città.
- Definizioni: le parole del Coronavirus
Stiamo affrontando una sfida enorme. Raccogliamo coraggio e positività. Aspettiamo che tutto passi e guardiamo il mondo attorno a noi convivere con la pandemia del Coronavirus. Ecco. Cerchiamo innanzitutto di sviscerare queste due parole.
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Cos’è una pandemia?
La definizione che vi offriamo viene dall’Istituto Superiore di Sanità.
La pandemia è la diffusione di un agente infettivo in più continenti o comunque in vaste aree del mondo. La fase pandemica è caratterizzata da una trasmissione alla maggior parte della popolazione.
Al momento, secondo l’OMS, il COVID-19 è una pandemia. L’ha dichiarato l’11 marzo 2020. Qui puoi trovare il testo della conferenza stampa.
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Cos’è un virus?
Partiamo da qui: COVID-19. CO sta per corona, VI per virus, D per disease e 19 indica l’anno in cui si è manifestata.
Ok, adesso capiamo passo dopo passo di che cosa stiamo parlando. Iniziamo dalla parola virus, poi arriveremo a quel CO.
La parola “virus” indica un microrganismo che per continuare a esistere e riprodursi necessita di una cellula, che chiameremo cellula ospite; questa può essere di origine batterica, vegetale o animale.
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E un coronavirus?
L’ISS ci spiega che i coronavirus sono una grande famiglia di virus e possono causare diverse infezioni, dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Da qui, un nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. In particolare, quello che ci sta colpendo oggi è denominato SARS-CoV-2.
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Cos’è il SARS-CoV-2?
Bene. Abbiamo parlato di virus e di coronavirus. Facciamo chiarezza su un’ultima cosa: abbiamo appena nominato il SARS-CoV-2.
Il virus che causa l’attuale pandemia di coronavirus è stato chiamato “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” (per l’appunto SARS-CoV-2). Lo ha comunicato l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus.
Che dici, facciamo un recap?
A partire dal 31 dicembre del 2019 in una città della Cina centrale, Wuhan, è stato registrato un focolaio di casi di polmonite.
Il 9 gennaio del 2020 l’OMS ci dice che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo. E abbiamo visto cosa intendiamo per “coronavirus”. Cosa succede poi? Che questo coronavirus viene momentaneamente chiamato 2019-nCoV.
L’International Committee on Taxonomy of Viruses ha poi cambiato nome in SARS-CoV-2. Ed eccolo qui, il coronavirus che causa la COVID-19.
Il 20 gennaio 2020 la National Health Commission (NHC) cinese ha scoperto la trasmissibilità da essere umano a essere umano del nuovo coronavirus.
Che cosa significa questo? Significa prima epidemia, poi pandemia. E anche qui abbiamo fatto chiarezza su questo termine.
Ok. Nel momento in cui c’è in atto una pandemia, vuol dire che il virus è stato trasmesso da persona a persona a livello intercontinentale.
Come avviene il contagio della COVID-19? Te lo spieghiamo subito.
- Il contagio: la matematica del Coronavirus
Ad ogni malattia viene affiancato un numero. Si chiama R0. Bene. Che cos’è?
È in media il numero di persone che un individuo infetto arriva a contagiare. Più questo numero è alto più sale il numero degli individui a rischio. Matematica pura e semplice. Questo non significa che il numero R0 possa dirci con quanta velocità un virus riesca ad espandersi. Ci dice solo la quantità di potenziali persone a rischio di contagio.
Per la Covid-19, la stima del numero R0 è di 2,5 persone. E tra queste, quelle più a rischio sono gli anziani, le persone con patologie quali ipertensione, problemi cardiaci o polmonari, diabete e i pazienti immunodepressi.
Ma come fa una persona a contagiare un’altra? A risponderci è il Ministero della salute. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
- la saliva, tossendo e starnutendo
- contatti diretti personali
- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi
E per quanto riguarda le superfici?
Secondo l’analisi di ventidue studi, i coronavirus come la SARS e il MERS possono persistere sulle superfici quali metallo, vetro o plastica per un periodo fino ai nove giorni. Niente paura! Possiamo fare qualcosa a riguardo.
Basta disinfettare. Nel giro di un minuto, le superfici saranno sterilizzate grazie a prodotti e solventi contenenti almeno 62-71% di etanolo, 0.5% perossido di idrogeno o 0.1% di ipoclorito di sodio.
Per questo ti consigliamo di disinfettare spesso casa e di lavarti sempre le mani dopo essere stato a contatto con superfici esterne.
È importante renderci conto che sono proprio questi piccoli accorgimenti a aumentare il livello di sicurezza e a diminuire il rischio di contagio.
- E noi come ci comportiamo? Cosa possiamo fare?
Lo sappiamo, bisogna stare a casa. Non è semplice e ci viene chiesto di rinunciare per un po’ alla vita che conoscevamo, a cui ci eravamo abituati, alle corse verso i mezzi pubblici per arrivare in tempo a lavoro o a scuola, agli aperitivi, alle serate con gli amici, al pranzo con la nonna di domenica, alla partita a calcetto, a tutto ciò che formava la nostra quotidianità. Nonostante questo, è importante e indispensabile rispettare i decreti e restare a casa.
Del resto cosa ci rende persone migliori se non il buon senso? Ricordati che non stai proteggendo solo te, ma stai facendo un grande gesto di rispetto nei confronti di tutti.
Infine, ti lasciamo qui le misure di protezione personale dettate dal Ministero della Salute. Rispettarle non è solo un atto civile, ma umano. Ci viene chiesto di pensare al nostro bene e a quello degli altri, mettere in pratica questi accorgimenti è un atto di affetto e cura per te stesso e per le persone a cui vuoi bene.
- restare a casa, uscire di casa solo per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità;
- lavarsi spesso le mani;
- evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
- evitare abbracci e strette di mano;
- mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
- igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
- evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri;
- non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
- coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
- non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
- pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
- usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
Se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e sospetti di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19:
rimani in casa, non recarti al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiama al telefono il tuo medico di famiglia, il tuo pediatra o la guardia medica. Oppure chiama il numero verde regionale. Utilizza i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.
Ci auguriamo che tutto questo possa finire presto e che l’ombra del Coronavirus lasci di nuovo spazio alla libertà, alle città piene di persone e turisti, ai bar affollati e agli abbracci sinceri. Per il momento bisogna rispettare la libertà altrui in altri modi. Ti chiediamo di stare a casa, di impegnarti a seguire le indicazione della autorità e di sorridere, se ti va, più volte possibili al giorno!
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