Ogni giorno sottoponiamo la nostra vista a stress e sforzi continui. Trascorriamo tante ore davanti ad uno schermo non solo per motivi lavorativi ma anche per diletto e questo può provocare facilmente dei disturbi alla vista. Ma quali sono i disturbi più comuni e come possiamo intervenire in materia di prevenzione? Parliamo di miopia, astigmatismo, presbiopia, ipermetropia e glaucoma con il dottor Domenico De Felice, oculista presso la Casa di Cura San Camillo di Milano.
Quali sono i principali difetti della vista?
I principali difetti di vista sono quattro: il primo è l’ipermetropia, che è l’esatto opposto della miopia. L’ipermetropia vuol dire che l’occhio in asse antero-posteriore, rispetto alla normalità di lunghezza che per noi è circa 2.5 centimetri, l’occhio nell’ipermetro è più piccolo in asse antero-posteriore.
Nella miopia, la lunghezza dell’occhio è maggiore di quel 2.5 che abbiamo detto. E questa in pratica è la miopia. L’altro difetto importante è l’astigmatismo, ma questo coinvolge esclusivamente la parte anteriore dell’occhio, cioè la cornea, che non è perfettamente come una sfera ma diventa un po’ più a punta rispetto alla sfera.
L’ultimo difetto di vista importante, che viene acquisito solo con l’età e quindi dopo i 40 anni, è quello che si chiama presbiopia. Questo difetto è legato invece al fatto che i muscoli che fan sì che il cristallino trasparente possa agire, quindi come dire mettere a fuoco tra la lontananza e la vicinanza.
Questi muscoli dopo una certa età non funzionano più bene e quindi l’occhio deve essere aiutato con delle lenti che sembrano delle lenti di ingrandimento similari a quelli dell’ipermetropia
Curare la miopia: occhiali o intervento chirurgico?
La miopia si corregge, come gli altri difetti di vista, con gli occhiali e con le lenti a contatto. Queste ultime, nel caso della miopia, hanno l’utilizzo maggiore perché l’avvicinarsi della lente, cioè guadagnare quei 13 millimetri che distanziano la lente dell’occhiale dall’occhio, fanno sì che la qualità dell’immagine del miope sia molto alta con le lenti a contatto.
Poi, nel caso della miopia, ci sono degli interventi chirurgici: attenzione, bisogna mettere bene dei paletti all’interno di questi interventi chirurgici. Bisogna selezionare molto bene i pazienti, quindi non si può operare tutti per le problematiche e le complicanze di un intervento di oculistica, che deve essere considerato in pratica di chirurgia estetica: serve per togliere gli occhiali.
Molti pazienti pensano di guarire di miopia, ma la struttura dell’occhio non cambia e quindi rischi che la miopia come patologia, come difetto refrattivo, per esempio che può portare a un aumento della pressione d’occhio più evidente rispetto alle altre persone, agli ipermetropi, o ai metropi, o a problematiche della retina quali il distacco di retina, questi interventi chirurgici non li tolgono.
Tolgono gli occhiali, ma in alcuni casi, se non viene ben selezionato il paziente, questi interventi possono provocare delle problematiche.
Cos’è il glaucoma?
Il glaucoma è un grosso capitolo oculistico. Intanto bisogna dire che di glaucomi ne esistono di diversi tipi: il glaucoma usuale e il glaucoma cronico ad angolo aperto.
Quest’ultimo ha un’incidenza di patologie all’interno della popolazione italiana di circa il 12-13%. Va diagnosticato, al di là gli altri tipi di glaucomi più specifici, facendo una visita oculistica in particolare: subito dopo i 40 anni generalmente l’incidenza aumenta.
Perché è importante una diagnosi precoce?
Il paziente, purtroppo, nella maggior parte dei casi, in particolare nel glaucoma cronico ad angolo aperto, non nota il problema. Quindi la diagnosi precoce, con una semplice visita oculistica e una misurazione della pressione oculare, è basilare per poter fare una terapia altrettanto precoce.
È utile per poter evitare di arrivare alla cecità, perché la prima causa al mondo di cecità è il diabete, ma subito dopo la seconda è il glaucoma perché passa misconosciuta.
Molte persone non fanno visite oculistiche quando sono indispensabili. Abbiamo detto che dopo i 40 anni è importantissimo fare un esame della vista e misurare la pressione dell’occhio: nel caso in cui ci fosse un aumento della pressione dell’occhio al di sopra del valore normale che tendenzialmente è entro i 20 millimetri Mercurio, andranno eseguiti tutti gli esami specifici per la diagnosi.
Campo visivo, perimetria computerizzata, o ancora la pachimetria corneale che studia lo spessore della cornea, e l’OCT del nervo. Ecco cosa può servire. Spesso il paziente, quando si accorge della patologia, è tardissimo perché è il momento in cui comincia ad accusare un restringimento del campo visivo. In fasi avanzate, c’è ovviamente anche un abbassamento della vista. Quindi la diagnosi precoce è obbligatoria ed è indispensabile eseguirla, per cui consiglio una visita oculistica annuale dopo i 40 anni a tutta la popolazione.