Pelosetto e acidulo. Brutto ma buono. Scoperto in Cina oltre 3000 anni fa, come bacca del genere Actinidia, da una pianta rampicante che può raggiungere i 10 metri di altezza, la Mihoutao. Una leggenda Maori, invece, vuole la sua origine dal sacrificio che fece un uccello fedele al dio della foresta Tane Mahuta per salvare gli alberi della Nuova Zelanda.
LA LEGGENDA DEL KIWI
La leggenda, tramandata nel tempo di generazione in generazione, racconta che ci fu un tempo in cui le foreste della Nuova Zelanda vennero attaccate da sciami di insetti che misero a repentaglio l’integrità degli alberi. Il dio della foresta, preoccupato per ciò che stava accadendo, affidò ad un uccello a lui caro il compito di salvarli dall’attacco che stavano subendo. Il fedele animale scese dal cielo e compì la sua missione salvando gli arbusti. Questo gesto però gli costò la perdita di ciò che aveva di più caro: le ali. Per omaggiarlo della sua fedeltà, il dio della foresta fece crescere su quegli alberi, che l’uccello aveva protetto, un frutto unico e salvifico, chiamandolo proprio come lui: Kiwi.
La storia ufficiale del Kiwi in Nuova Zelanda
Alle leggende, come sempre, si contrappone la storia ufficiale. Questa storia porta un nome e un cognome: Isabel Fraser. La donna, un’insegnante neozelandese, nel 1904 raggiunse la sorella Katie in Giappone. Dal Paese del Sol Levante partirono alla volta della Cina, fino ad arrivare nella città di Ichang. Qui, Isabel scoprì un frutto estremamente saporito che la indusse, prima del viaggio di ritorno verso Wanganui, a prenderne dei semi da portare con sé. Una volta tornata a casa, la Fraser diede i semi neri di Actinidia deliciosa all’orticoltore Alexander Allison che li piantò sul suolo neozelandese per la prima volta.
I primi frutti crebbero solo un anno dopo, nel 1905, chiamati con il vecchio nome di uva spina cinese. Tuttavia, il successo del kiwi per come lo conosciamo oggi avvenne solo molto tempo dopo.
Il primo punto di svolta si ebbe infatti nel 1928 quando l’orticoltore Hayward Wright riuscì a sviluppare una nuova variabile dell’uva spina cinese. La varietà mostrava tre caratteristiche principali: una forma ovale, un sapore succoso e pieno e una conservazione di lunga durata.
Ad oggi la varietà Hayward è tra le più conosciute del kiwi verde.
Il secondo punto di svolta avvenne nel 1952 allorché il produttore Jim MacLouglin inviò 20 casse di uva spina cinese a Londra. La merce ebbe grande successo sul mercato di Covent Garden, tanto che per la stagione successiva la richiesta fu pari a 1500 casse. Da quel momento il nome del frutto sul mercato ortofrutticolo fu quello di Kiwi, in onore dell’uccello rappresentativo della Nuova Zelanda.
Il kiwi arriva in Italia
Il successo che il piccolo frutto aveva ottenuto in terra inglese destò in poco tempo l’interesse di molti orticoltori dell’Europa continentale. La crescita sul mercato ortofrutticolo spinse diversi Paesi a investire nella coltura di questo frutto. L’Italia fu uno di questi e verso la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ‘70 in alcune regioni della penisola (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio) i terreni preposti alla coltivazione del frutto esotico crebbero in maniera esponenziale. Una componente che facilitò l’insediamento del kiwi in Italia fu data dal clima temperato, fresco e ventilato.
Nel giro di 50 anni, il nostro Paese è diventato il secondo esportatore mondiale del piccolo frutto, rendendolo così una specialità tipica del “made in Italy”.
Negli ultimi anni regioni come la Campania e la Calabria si sono aggiunte alle regioni storiche nella coltivazione di kiwi.
Varietà del kiwi
Il kiwi nel suo lungo viaggio dalla Cina alla Nuova Zelanda, e da questa all’Europa di strada ne ha fatta. Nel tempo, questo piccolo frutto ha maturato tante varietà gustose. Se ne distinguono tre su tutte: kiwi a polpa verde, a polpa gialla e a polpa rossa.
Kiwi a polpa verde
Le principali varietà del kiwi a polpa verde sono la celebre Hayward, la Abbot e la Bruno. Dopo 90 anni la Hayward rimane ancora la varietà più diffusa, grazie all’ottima pezzatura e alla sua capacità di conservazione nel tempo. La Abbot si distingue, d’altro canto, per la sua precocità. I suoi frutti infatti giungono a maturazione mediamente 10 giorni prima della Hayward. La Bruno, infine, è molto apprezzata per il sapore dei suoi frutti, tuttavia ha una conservazione meno lunga rispetto all’Hayward e come la Abbot è una varietà abbastanza precoce (maturazione a fine ottobre, di contro le Hayward maturano ai primi di novembre).
Kiwi a polpa gialla
Le varietà del Kiwi a polpa gialla sono sostanzialmente due: la Soreli, coltura italiana, e la Zespri Gold neozelandese.
La Soreli ha una precoce maturazione, tant’è che verso fine settembre è possibile la raccolta. Gode di un’ottima pezzatura e di una polpa di colore giallo brillante. La Zespri è la varietà a polpa gialla del più classico kiwi a polpa verde, ma offre un sapore più dolce e un gusto più leggero.
Kiwi a polpa rossa
I maggiori produttori di questa varietà sono la Cina e la Nuova Zelanda. Una varietà molto neozelandese molto apprezzata in Italia è la Enza Rad. La polpa di questa varietà è molto dolce e succosa. La sua polpa è bicolore con una parte centrale di un rosso intenso che va sfumandosi sul giallo man mano che ci si allontana da questa zona.
Le proprietà del Kiwi
Per quanto si tratti solo di una leggenda, il kiwi è davvero un frutto salvifico e lo zampino di Tane Mahuta non è da sottovalutare. Scherzi – e leggende – a parte, le proprietà del kiwi sono tante e tali da far sbizzarrire qualsiasi fantasia.
Questo piccolo frutto, infatti, contiene le vitamine A, C, E, oltre al tanto ricercato acido folico, ma non solo. Il kiwi possiede buone quantità di minerali, come il magnesio, il potassio e il rame. Inoltre è ricco di fibre.
Una delle proprietà benefiche del kiwi è sicuramente la presenza di vitamine antiossidanti, che attenuano e rallentano i processi di invecchiamento della pelle, aiutano a regolarizzare il colesterolo, e grazie alla vitamina A supportano la vista. La vitamina E, invece, aumenta la fertilità e riduce la possibilità di malattie cardiovascolari.
Infine, grazie a buone quantità di acido folico, il kiwi è un frutto indicato per le donne durante la gravidanza.
Il kiwi perciò è un frutto consigliato per tutti, ma proprio tutti, grazie alle innumerevoli proprietà e ai benefici che offre al nostro organismo, e al sapore rinfrescante che ne fanno ancora oggi uno dei frutti più amati da grandi e piccini.