Quando i nei devono preoccuparci? Quali sono le caratteristiche alle quali prestare attenzione e i fattori di rischio da considerare? Abbiamo intervistato il Dottor Andrea Maurichi, eccellenza nell’ambulatorio di oncologia della Casa di Cura San Camillo di Milano. Qui ci spiega tutto quello che c’è da sapere su prevenzione, accorgimenti e . accorgimenti e prevenzione dei tumori della pelle.
Quando un neo deve far suonare un campanello d’allarme?
Come sappiamo, i nei sono macchie, cioè chiazze pigmentate-colorate della pelle che assumono forme e dimensioni diverse e che si possono riscontrare sin dalla nascita o comparire nel corso degli anni.
Sono, in definitiva, anomalie sostanzialmente stabili e circoscritte e, pertanto, in linea di principio, rappresentano lesioni benigne. Ma può accade che piccole parti di essi degenerino e diano vita a dei tumori cutanei. Per questo è necessario tenere sotto controllo la situazione.
Tutti noi abbiamo dei nei in misura minore o maggiore. Può capitare di notare che un neo cambi le proprie caratteristiche in maniera spontanea e in maniera rapida nella forma e nel colore. Se un neo diventa più variegato rispetto alla forma che ha sempre avuto e modifica le proprie caratteristiche in un tempo breve è sicuramente un evento che va segnalato al proprio medico di famiglia o al dermatologo.
Quanto è importante la mappatura dei nei nella prevenzione?
Prevenzione innanzitutto. Anche nei confronti dei nei e dei possibili melanomi, è fondamentale individuare prima possibile la problematica, in maniera da poter intervenire con immediatezza e, di conseguenza, con maggiori possibilità di successo.
La prevenzione nel campo dei tumori cutanei sicuramente ha delle regole che sono focalizzate soprattutto su individui che hanno determinate caratteristiche diciamo su base genetica. Un fototipo molto chiaro, un gran numero di nei o un pelle quindi molto sensibile, e anche casi di melanoma nell’ambito familiare. Sicuramente questi sottogruppi sono quelli che dovrebbero prevedere una prevenzione con molto più rigore. Ovviamente, aldilà dei sottogruppi per tutti vale la regola che la prevenzione cutanea ha senz’altro un’efficacia in termini di identificazione precoce di qualche neoplasia in corso di sviluppo.
Una mappatura dei nei sicuramente ha una sua ragione una volta l’anno
perché un anno è un tempo sufficientemente idoneo per monitorare una situazione salvo che non vi siano determinate situazioni da focalizzare o viceversa determinati individui che per caratteristiche, per numerosità o diciamo per tipologie di nei, necessitino anche di controlli più frequenti.
I raggi solari sono un fattore di rischio? Come difenderci?
Sicuramente la protezione dai raggi solari è una accortezza da mettere in pratica, tenendo conto che il sole fa bene, ma ovviamente non fanno bene gli eccessi, quindi non fanno bene le scottature.
Per cui è opportuno, in base anche al proprio fototipo, ovvero alle caratteristiche della propria pelle, utilizzare degli schermi solari, dei fattori di protezione alti, o medi, in relazione al proprio fototipo. Vanno rinnovati ogni ora, ora e mezza circa, e anche dopo un bagno perché ovviamente perdono la loro efficacia.
Un altro consiglio da dare è quello di esporsi sempre con gradualità, evitando soprattutto i primi giorni di esposizione una eccessiva permanenza al sole.
Sicuramente c’è un’incidenza del sole sui tumori cutanei soprattutto riguardo gli epiteliomi, cioè i carcinomi squamo e basocellulari.
Per quanto riguarda il melanoma, invece, la situazione e la patogenesi sono più complesse perché entrano in gioco soprattutto dei fattori di tipo genetico.
Qual è la differenza tra il carcinoma basocellulare e squamocellulare?
Il carcinoma basocellulare, o basalioma, è un tumore molto frequente soprattutto nelle persone non giovani, anche se si possono trovare delle eccezioni. È un tumore che si manifesta con varie modalità: si può presentare come una morfologia maculare, come una macchia, oppure come una lesione in rilievo talvolta focalmente ulcerata. Ha una stretta correlazione con un danno solare cronico: generalmente e più facilmente, si trova in distretti anatomici maggiormente esposti al sole come il volto, le spalle, lo sterno, gli arti.
È un tumore però a malignità locale a differenza del melanoma, che è un tumore invece piuttosto aggressivo che, se diagnosticato in ritardo, può dare anche delle metastasi in organi distanti e quindi essere molto severo dal punto di vista prognostico. Il basalioma, invece, è un tumore a malignità solo locale, che talvolta però può anche localmente dare delle infiltrazioni piuttosto severe.
Il carcinoma squamocellulare è anch’esso un tumore che ha anch’esso una correlazione piuttosto importante con il danno solare. A differenza del basalioma, è moderatamente più aggressivo soprattutto a livello loco-regionale, quindi a livello di dove si origina e anche dei linfonodi regionali, e può dare anche localmente delle conseguenze piuttosto importanti.
Si presenta più spesso come un’ulcerazione che non guarisce, una lesione nodulare che tende a estendersi e che può sanguinare spontaneamente. Anch’esso si trova più facilmente nelle zone di confine tra la mucosa e la cute per esempio quella del volto, in prossimità del naso, degli occhi, dell’orecchio, delle labbra. Quindi nei soggetti non più giovani, come comportamento medio, e nelle zone appunto che sono state più fotodanneggiate.