L’inverno porta con sé delle caratteristiche che ormai sono familiari a tutti: freddo, nasi arrossati, tisane calde, le serate sotto il piumone e l’immancabile profumo di agrumi nei supermercati e dai fruttivendoli.
Limoni, mandarini, arance, pompelmi. Uno dei principali frutti che troviamo tra i banchi e che si caratterizza per il suo colore rosso interno è l’arancia tarocco.
Scopriamo insieme quali sono le sue caratteristiche, a partire dalla coltivazione fino a quando arriva sulle nostre tavole.
La famiglia delle arance rosse di Sicilia
L’arancia tarocco fa parte della classificazione delle arance rosse di Sicilia insieme alle varietà Moro e Sanguinello. Il nome deriva proprio dal caratteristico colore rosso, che si presenta sottoforma di venature nella buccia e in maniera più presente nella polpa.
Questa classificazione ha ottenuto la certificazione IGP, vale a dire l’Indicazione Geografica Protetta. Si tratta di un marchio attribuito dall’Unione Europea a tutti quei prodotti la cui qualità, reputazione, particolarità dipendono dall’origine geografica, dal preciso luogo in cui vengono coltivate.
E si sa, la Sicilia è la regina delle arance, con il profumo fresco e pungente dei suoi terreni, le distese colorate, le generazioni di agricoltori appassionati.
Come abbiamo visto, la caratteristica principale dell’arancia tarocco è la presenza del colore rosso. Una piccola curiosità: l’intensità della sfumatura rossastra dipende dal periodo di raccolta. Nei frutti in avanzato stato di maturazione, il colore sarà più carico, nelle prime fasi invece la polpa appare arancione, esattamente come le comuni arance.
Coltivazione e curiosità
Ottenere la certificazione IGP implica specifiche responsabilità nel modo in cui il prodotto viene coltivato e trattato. Infatti, chi produce IGP deve attenersi a delle regole produttive sui cui vigila uno specifico organismo di controllo. Ci sono dei passaggi standard da seguire, insomma. E sono fondamentali affinché il prodotto possa mantenere inalterata la sua qualità.
Le arance tarocco hanno innanzitutto bisogno di un terreno a medio impasto, profondo, ricco di sostanze organiche e ben drenato. Necessita quindi di sostanze organiche per poter germogliare e umidità per evitare il marciume al livello delle radici. Se il terreno dovesse essere argilloso, secco e arido, l’arancia tarocco non avrebbe modo di crescere e svilupparsi.
Abbiamo parlato di materia organica e di ricchezza del terreno. Cerchiamo di capire meglio quest’aspetto.
Il concetto di base è che ogni pianta, per poter crescere, necessita di essere “alimentata”. In alcuni casi basta semplicemente acqua, in quantità più o meno abbondante, in altre c’è bisogno di aggiungere sostanze al terreno. Nel caso delle arance tarocco è opportuno usare materiale organico quali lupini macinati e prodotti minerali. Si possono usare anche dei fertilizzanti a base di potassio e azoto, ma sono generalmente da evitare in caso di coltivazione biologica.
La maturazione dei frutti: potatura e raccolta
Per permettere ai frutti di maturare nel miglior modo possibile, l’arancio ha bisogno di essere potato. Questo permetterà ai rami di avere spazio per svilupparsi e far crescere le arance.
La potatura riguarda gran parte degli alberi da frutto e avviene in maniera più o meno invasiva a seconda delle condizioni dell’albero e della forza dei rami.
Nel caso delle arance tarocco bisogna fare una prima potatura per accompagnare la struttura della chioma, un po’ per definire la forma che avrà quando maturerà. Questa è detta potatura di formazione.
Ci saranno poi la potatura di rinnovo e quella di ritorno. In pratica in autunno bisogna eliminare i rami spezzati e secchi, in primavera, poi, verrà “liberato lo spazio” per permettere alla luce di penetrare attraverso la chioma.
Bisogna prendersene cura, un po’ alla volta, con tanta pazienta. Se c’è attenzione, alla fine la natura ricompensa!
Alla fine del processo, se le linee guida fondamentali sono state rispettate, a fine dicembre iniziano a spuntare le prime arance. Il periodo di maturazione finisce ad aprile inoltrato. La raccolta è sicuramente la fase più semplice, ma richiede comunque piccoli accorgimenti. Non bisogna infatti arrecare danni ai rami, perché si rischia di danneggiare la crescita e la raccolta dell’anno successivo. Basta usare delle forbici apposite e prelevare il frutto con cura e attenzione.
Dai rami alla tavola
A spicchi, sottoforma di spremute, nelle insalate, cotta come accompagnamento per altre pietanze…i modi in cui l’arancia tarocco può essere consumata varia molto a seconda di gusti e scelte alimentari. Buona, succosa e ottima per la nostra salute.
Si sa, gli agrumi contengono vitamina C, alleata preziosa per il nostro benessere. Si tratta di una vitamina che il nostro corpo non può sintetizzare da sola, ma deve necessariamente essere assunta tramite l’alimentazione.
L’arancia tarocco è un ottimo modo attraverso cui garantire all’organismo questa vitamina.
È un grande orgoglio italiano, direttamente dalle terre della Sicilia. Un valore aggiunto dei nostri terreni, che da sempre vengono riconosciuti a livello mondiale come ricchi di materie prime e di altissima qualità per le opzioni alimentari.
Ecco, un piccolo gioiellino tutto da gustare!